Isso

Storia

Molto poche sono le informazioni sulla storia di questo piccolo paese della bassa bergamasca, che è sempre stato caratterizzato per il proprio limitato numero di insediamenti, che non gli ha permesso di ricoprire ruoli predominanti nei vari contesti storici.

Per la sua posizione orografica, si ritiene che il toponimo sia da ricondurre alla voce dialettale lombarda “lisc, liss”, con significato di ‘liscio’, in cui la lettera “l” viene interpretata come articolo e quindi è andata persa; meno probabile appare la derivazione dal personale latino ICCIUS o LICCIUS. Secondo una terza ipotesi il nome deriverebbe da quello del canale Isio, presente sul territorio.

I primi documenti scritti che ne attestano l’esistenza risalgono all’età medievale, quando sul territorio comunale cominciò ad aumentare il livello di antropizzazione. In quel periodo la concessione feudale di Isso venne accordata dagli imperatori del Sacro Romano Impero alla diocesi di Cremona, che dovette però guardarsi dalle mire espansionistiche della città di Milano. Era il tempo delle guerre di fazione tra guelfi e ghibellini, ed anche Isso dovette dotarsi di edifici fortificati, tra cui anche un castello.

Ciò non bastò al vescovo cremonese per mantenere il controllo del territorio di Isso che finì nelle mani dei Visconti. A partire dal XV secolo cominciarono ulteriori scontri tra la suddetta famiglia e la Repubblica di Venezia, che durarono parecchi decenni. Al termine di questo periodo di instabilità, sul territorio vennero compiuti numerosi interventi volti al miglioramento delle condizioni sociali e lavorative, dissodando terreni e costruendo canali per l’irrigazione. Da allora il paese ha mantenuto una forte connotazione e tradizione rurale, con l’agricoltura attività predominante.

Recentemente (2013) Isso sta valutando la fusione con i comuni di Fara Olivana e di Covo.

Da vedere

Le cascine

A ricordo della tradizione agricola vi sono una grande quantità di cascine in aperta campagna, tra cui la cascina Secchi, la cascina Casella, la cascina Cremonesi e la cascina Farabona. Queste stanno a ricordare l’anima rurale del borgo, nelle quali sono ancora presenti segni della vita di un tempo.

Il castello

Inoltre sono ancora visibili i resti del castello medievale, di cui è possibile ammirare parte della muratura e della merlatura tipica della fazione ghibellina, unitamente al fossato che lo cingeva.

La chiesa e il Palazzo Zucoli

Merita infine menzione l’Oratorio di Sant’Andrea, che funge da chiesa parrocchiale per il paese di Isso, dato che la parrocchiale vera e propria è posta a Barbata. Originario del XVII secolo, faceva originariamente parte del palazzo Zucoli, di cui era la cappella.

Link utili

Comune di Isso